Digitalizzare le vecchie macchine fotografiche analogiche è sempre un'operazione affascinante. Negli anni vi abbiamo raccontato diverse storie, tra cui quella di I'm Back, un particolare dorso digitale in grado di trasformare le reflex a pellicola in fotocamere digitali, anche con la possibilità di registrare video 4K.
Quella che vediamo oggi è una soluzione super artigianale che sfrutta la piattaforma Raspberry Pi. Questo microcomputer negli anni si è evoluto costantemente e ha aggiunto supporto a diverse periferiche, tra cui i sensori per la cattura di immagini e video.
Leica MPi
Michael Suguitan ha trasformato una vecchia fotocamera analogica a telemetro Leica M2 in quella che ha definito Leica MPi, visto che al posto della pellicola c'è una piattaforma Raspberry Pi Zero con un sensore digitale e modulo LCD deputata alla cattura delle immagini.
Il fotografo ha utilizzato uno modulo Raspberry Pi High Quality Camera, caratterizzato da sensore Sony IMX477 da 12,3 megapixel in formato 1/2,3", che quindi porta a un fattore di crop di circa 5,5x.
Suguitan ha lavorato di fino per rendere la fotocamera realmente utilizzabile. Da un lato ha posto il sensore esattamente sul piano focale, dove una volta veniva esposta la pellicola: in questo modo è possibile utilizzare il sistema di messa a fuoco a telemetro senza errori. Il sensore è montato su un sistema flottante con viti a molla e la regolazione della giusta distanza è avvenuta empiricamente scattando immagini e trovando il punto di maggiore nitidezza.
Inoltre un particolare sistema gli ha permesso di sincronizzare l'attivazione dell'otturatore meccanico della fotocamera con quello digitale del sensore, cablando la piattaforma Raspberry Pi alla porta flash sync della macchina fotografica. La fotocamera viene utilizzata in pratica in modalità Bulb e il tempo di scatto effettivo è deciso dall'otturatore elettronico del modulo fotocamera. Sono disponibili 4 tempi di otturazione 1/1000, 1/250, 1/60, e 1/15 di secondo.
Le foto vengono inviate direttamente via Wi-Fi a un portatile (durante la fase di sviluppo) o uno smartphone (nella fase di utilizzo) per la revisione dopo lo scatto.
Suguitan ha utilizzato la sua Leica MPi con un'ottica supergrandangolare (visto il fattore di crop): parliamo di un obiettivo Voigtlander 12mm f/5.6 che ha una focale equivalente di circa 60mm con il sensore utilizzato.
I risultati sono molto particolari e a loro modo interessanti. Nel post del blog in cui parla del progetto il fotografo/ingegnere parla anche dei motivi filosofici del progetto. Con esso ha voluto indagare la fotografia secondo il concetto del movimento 'Post-Digital' che rigetta la promessa perfezione dei moderni mezzi digitali (dalla super nitidezza delle fotocamere alla super fedeltà dei sistemi audio), alla ricerca di un mezzo di ripresa che unisse digitale e analogico e fosse sostenibile dal punto di vista economico, anche rompendo quel circolo vizioso dell'invecchiamento precocissimo dei dispositivi digitali tipico della nostra era capitalistica, assieme all'altrettanto insostenibile gonfiamento dei prezzi delle pellicole per la fotografia analogica.