Di premi dedicati al mondo della fotografia (ed in particolare al reportage) è ormai pieno il pianeta; con tutte le contraddizioni che caratterizzano i grandi eventi, il World Press Photo rimane tuttavia uno dei premi più importanti (se non il più importante) del settore. Il concorso premia gli scatti migliori appartenenti a diverse categorie e come di consueto le immagini premiate creano un racconto di tutti i principali eventi dell'anno passato.
Il fotografo americano John Stanmeyer si è aggiudicato il principale premio (Press Photo of the Year) di questa edizione con un'immagine catturata lungo la costa di Gibuti raffigurante alcuni migranti africani che alzano i propri celullari per cercare il segnale e contattare i parenti. Commentando lo scatto, Stanmeyer ha dichiarato: "Io sono quell’uomo col cellulare alzato nella notte, in cerca di un segnale per parlare con la sua casa. Tutti siamo quell’uomo, perché tutti prima o poi siamo migrati, nella storia delle nostre famiglie sulla Terra. La mia speranza è che queste immagini ci aiutino a capirlo, e quindi anche ad affrontare alle radici i problemi da cui nasce il fenomeno dell’emigrazione di massa".
Tra i vincitori delle varie categorie si trovano anche tre fotografi italiani: Bruno D’Amicis vincitore del 1° premio nella categoria Nature Singles, Gianluca Panella vincitore del del 3° premio nella categoria General News Stories ed Alessandro Penso vincitore del 1° premio nella categoria General News Singles con una foto che mostra gli alloggi di fortuna dei rifugiati siriani a Sofia.